Arezzo sorse in epoca pre-etrusca in una zona abitata fin dalla preistoria, come dimostra il ritrovamento di strumenti di pietra e del cosiddetto “Uomo dell’Olmo”, risalente al Paleolitico, avvenuto nei pressi della frazione dell’Olmo durante i lavori di scavo di una breve galleria della linea ferroviaria Roma-Firenze nel 1863.
La zona posta nella parte nord della Valdichiana ove confluisce il Casentino e il Valdarno,è infatti passaggio naturale per chi voglia attraversare l’Appennino. Si ha notizia poi di insediamenti stabili di epoca pre-etrusca in una zona poco distante dall’attuale area urbana, il colle di San Cornelio, dove si sono rinvenute tracce di una cinta muraria di difficile datazione poiché sovrimpresse dalle poderose mura romane. L’abitato etrusco sorse invece sulla sommità del colle di San Donato, occupata dall’attuale città. Si sa che la Arezzo etrusca, chiamata Aritim (latino Arretium), esisteva già nel IX secolo a.C.
Monumenti e luoghi d’interesse
- Basilica di San Francesco: La Cappella Bacci contiene l’affresco La Leggenda della Vera Croce, di Piero della Francesca.
- Santa Maria della Pieve (la Pieve), con una torre alta 59 metri, detta anche il campanile dalle cento buche, nell’archivolto del portale principale si ammira il complesso scultoreo lapideo policromo del XII secolo raffigurante Ciclo dei mesi e all’interno il polittico di Pietro Lorenzetti ed il busto reliquario di San Donato.
- Chiesa di Santa Maria a Gradi, progettata dall’Ammannati con affreschi e cantorie del XVII secolo ed un’antica cripta.
- Chiesa della Santissima Annunziata, detta della Madonna delle lacrime con opere di Giorgio Vasari e Pietro da Cortona ed affresco di Spinello in facciata e portale trecentesco.
- Chiesa di San Michele
- Chiesa di Sant’Ignazio, annessa all’ex collegio dei Gesuiti; sconsacrata, è sede per mostre e concerti.
- Chiesa di Sant’Agostino, su impianto del XIII secolo e modificata nel XVIII secolo.
- Santa Maria delle Grazie: santuario quattrocentesco tardo gotico con portico rinascimentale di Benedetto da Maiano; altar maggiore in marmo e terracotta smaltata (fine Quattrocento), opera inconsueta di Andrea della Robbia che raffigura nel timpano Madonna con Bambino tra due angeli, nelle nicchie i Santi Lorentino, Pergentino, Donato e Bernardino, nel paliotto la Pietà; all’interno un affresco di Parri di Spinello (Madonna della Misericordia).
- Anfiteatro romano di Arezzo
- Monumento ai Caduti del Risorgimento
- Cimitero urbano
- Casa Vasari