Campiglia d’Orcia

Il primo documento dell’esistenza di Campiglia è del 973 d.C.[2] Ancora oggi l’assetto del paese conserva l’impostazione urbanistica ricevuta prima dell’anno 1000 ed ha perciò eccezionale valore storico-documentario. Si conserva tuttora la porta Sud dell’antica cinta muraria.
La chiesa parrocchiale della frazione è dedicata a san Biagio. La chiesa ha una storia complessa e ha subito vari interventi: l’assetto attuale risale al XVIII secolo e all’architetto Leonardo De Vegni. All’interno si può ammirare l’opera di Sebastiano Folli (1569 – 1621) della Madonna in piedi col Bambino Gesù che consegna le chiavi a san Pietro.

Situata sul crinale dello sperone roccioso che sovrasta il paese di Campiglia d’Orcia; oggi è in rovina e si raggiunge solo a piedi seguendo le indicazioni dal paese.

Il rudere dell’alta torre quadrangolare è l’unica testimonianza della rocca, menzionata dai documenti fin dal 973.
L’antico fortilizio sovrastava il borgo e il castello di Campiglia, appartenne fino alla fine del X secolo ai Conti Aldobrandeschi e passò a far parte del dominio della potente famiglia Visconti nel XII secolo.

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